Per il quarto anno consecutivo, la collaborazione tra il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e la prestigiosa Tate del Regno Unito porta alla Reggia di Venaria una mostra di rilevanza internazionale. Dal 28 giugno al 31 agosto, gli spazi monumentali della Citroniera juvarriana ospitano Anthony McCall. Solid Light, un evento espositivo che trasforma l’arte in esperienza sensoriale e che rientra nel programma La Venaria Into the Light, dedicato al tema della luce e attivo fino al 2026.
McCall, tra i più importanti esponenti della light art contemporanea, propone un dialogo inedito tra le sue celebri "sculture di luce" e l’architettura barocca progettata da Filippo Juvarra. Le installazioni, composte da fasci luminosi visibili grazie alla presenza di foschia atossica, creano volumi fisici che il pubblico può letteralmente attraversare. In questo modo, l’opera d’arte si espande nello spazio e coinvolge il visitatore in una dimensione immersiva e partecipata.
La mostra, curata da Gregor Muir e Andrew de Brún per la Tate Modern, in collaborazione con Lauren Buckley, presenta anche una selezione di disegni e materiali d’archivio che documentano le prime sperimentazioni dell’artista inglese dagli anni ’60 a oggi, oltre al celebre film Landscape for Fire (1972), dove McCall coreografa una griglia di piccoli fuochi nel crepuscolo britannico.
Il cuore dell’esposizione è rappresentato da quattro installazioni chiave del suo percorso: Line Describing a Cone (1973); Doubling Back (2003); Face to Face IV (2013); Split Second Mirror I (2018). Queste opere esplorano lo spazio tridimensionale con forme coniche, specchi e fasci di luce in movimento che modificano la percezione e il coinvolgimento del pubblico.
Anthony McCall. Solid Light è accessibile con biglietto dedicato o incluso in tutti i biglietti d’ingresso alla Reggia. Fa inoltre parte della rassegna Sere d’Estate alla Reggia, che estende l’orario di visita fino alle 23 ogni venerdì e sabato, offrendo un’occasione unica per vivere l’arte della luce nel fascino della notte.
Un’occasione imperdibile per scoprire come il linguaggio visivo contemporaneo possa fondersi con la storia e l’architettura, trasformando una visita alla Reggia in un viaggio tra luce, spazio e percezione.