La tragedia di Paolo Mendico, il quattordicenne di Santi Cosma e Damiano (Latina) che si è tolto la vita pochi giorni dopo l’inizio del nuovo anno scolastico, continua a scuotere le coscienze e a commuovere le comunità di tutta Italia. Vittima di bullismo, Paolo ha lasciato dietro di sé un dolore profondo ma anche una spinta collettiva a non restare indifferenti.
A Venaria Reale, questo dolore si è trasformato in un gesto concreto di affetto. L’iniziativa “Un pensiero per Paolo”, promossa dal sindaco Fabio Giulivi insieme alle dirigenti degli istituti comprensivi 1 e 2 e alla preside del Liceo Juvarra, ha invitato gli studenti a esprimere la propria vicinanza alla famiglia del ragazzo con disegni, frasi e messaggi.
E la risposta è stata straordinaria. In pochi giorni, sono arrivati centinaia di elaborati: lettere, cartelloni, mail e bigliettini pieni di colori, emozioni e parole sincere. Un mosaico di empatia che sarà ora inviato al Comune di Santi Cosma e Damiano, dove il sindaco Franco Taddeo provvederà a consegnare tutto alla famiglia di Paolo.
Tra i tanti messaggi raccolti, spicca una frase che racchiude il senso profondo di questa iniziativa: “Uniti trasformiamo il buio in stelle.” Parole semplici, ma luminose. Perché il buio del dolore e della solitudine può essere rischiarato solo dalla luce della solidarietà e della gentilezza.
«L’iniziativa è diventata un abbraccio collettivo che ha attraversato tutta Venaria - commenta Giulivi. - Abbiamo ricevuto una quantità enorme di materiali: disegni, lettere, temi. Tutti diversi, ma uniti da un unico filo — l’amore. Ogni pensiero è un modo per dire che la famiglia di Paolo non è sola. È un gesto semplice ma immenso, un segno di umanità che ci rende orgogliosi della nostra comunità».
Il primo cittadinoringrazia i ragazzi, gli insegnanti e le presidi per la partecipazione e la sensibilità dimostrate: «Venaria ha scelto di rispondere al dolore con l’empatia. Di fronte al buio, abbiamo acceso la luce del rispetto e della gentilezza. Il sorriso e la memoria di Paolo vivranno anche in questo: nel desiderio di ogni giovane di costruire un mondo più umano e più gentile». Un mondo dove, forse, nessun ragazzo debba più sentirsi solo.