mozione, memoria, cultura. Sono le tre parole chiave che hanno segnato a Torre Canavese, sabato 17 maggio, l’inaugurazione della mostra dedicata al pittore Biagio Vellano, allestita nella Pinacoteca Raissa Gorbaciova. Un evento che non è stato solo un omaggio all’arte, ma anche un riconoscimento al ruolo centrale che Marco Datrino, gallerista e antiquario di fama nazionale e non solo, scomparso nel 2021, ha avuto nella rinascita artistica e culturale del piccolo borgo canavesano.
Anche perchè a rendere ancora più significativo l'evento, è stata l’intitolazione ufficiale di una delle sale della Pinacoteca proprio a Datrino, figura imprescindibile del panorama culturale piemontese, ideatore di eventi di risonanza internazionale come “I tesori del Cremlino” e promotore instancabile del progetto “Pittori per la Pace”, che ha visto Torre Canavese trasformarsi in un vero e proprio museo a cielo aperto.
Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco, Gian Piero Cavallo, affiancato da un parterre istituzionale d’eccezione: l’onorevole Daniela Ruffico, i consiglieri regionali Paola Antonetto e Sergio Bartoli, e i sindaci di Agliè e Bairo, a testimonianza dell’importanza sovracomunale di questa iniziativa.
Ma il momento più toccante è stato senza dubbio la presenza e l’intervento dei figli di Marco Datrino, che hanno condiviso con il numeroso pubblico un’intensa e commossa testimonianza sul padre, ricordandone la visione, la passione per l’arte e l’amore per Torre Canavese, che seppe trasformare in un centro pulsante di cultura.
«Questa mostra e questa sala sono un segno tangibile di quanto l’arte possa cambiare il volto di un territorio – ha commentato Cavallo – e oggi rendiamo omaggio a due grandi figure che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità».
La mostra, curata dalla critica Carla Bertone, dedicata a Biagio Vellano, noto per le sue opere realizzate con materiali di recupero e terre naturali, e resterà aperta fino al 15 giugno e sarà visitabile ogni fine settimana dalle 16 alle 19.