La polmonite, o infezione del parenchima polmonare, rimane una delle principali cause di morbilità e mortalità infettiva a livello globale. E’ un quadro clinico che i Medici di Famiglia incontrano regolarmente, specie durante la stagione fredda. È fondamentale per il paziente e i suoi familiari conoscerne i meccanismi, i fattori di rischio e l'importanza di una diagnosi e terapia tempestive.
Cos’è la polmonite
Si tratta di un'infiammazione acuta del tessuto polmonare, che coinvolge primariamente gli alveoli (le piccole sacche d'aria dove avviene lo scambio gassoso), riempiendoli di liquido, pus o essudato. Questo impedisce un corretto scambio di ossigeno, causando i sintomi tipici.
Le cause sono prevalentemente infettive:
- batteri (es. Streptococcus pneumoniae, la causa più comune)
- virus (es. Influenza, SARS-CoV-2, virus respiratorio sinciziale)
- funghi o altri patogeni atipici
Prevenzione: vaccini e stili di vita
Come in molte patologie infettive, la prevenzione è la strategia più efficace per ridurre l'incidenza della polmonite e delle sue complicanze. Proprio in questi giorni è attiva la campagna vaccinale che prevede la somministrazione gratuita presso il proprio Medico di alcune vaccinazioni: il vaccino Anti-Pneumococco, Anti-Influenzale e Anti-COVID-19.
Oltre alla vaccinazione, è fondamentale, anche qui, il corretto stile di vita: abolizione del fumo ed una corretta igiene respiratoria (lavaggio frequente delle mani e utilizzo di mascherine in caso di sintomi respiratori aiutano a limitare la diffusione dei patogeni).
Sintomi della polmonite
La polmonite può presentarsi in modo subdolo, ma alcuni sintomi sono campanelli d'allarme che non vanno ignorati, specialmente nei soggetti fragili.
I sintomi più comuni sono:
- tosse (spesso con catarro giallastro o verdastro, a volte emottisi)
- febbre alta (spesso con brividi scuotenti)
- dispnea (difficoltà respiratoria o "fame d'aria")
- dolore toracico (spesso acuto, che peggiora con la tosse o l'inspirazione profonda)
- stanchezza e malessere generale
Alla persistenza dei sintomi, è fondamentale l'esame obiettivo. Il medico valuterà i segni vitali (frequenza cardiaca e respiratoria, saturazione d'ossigeno) e procederà all'auscultazione del torace. La presenza di crepitii o toni bronchiali in un'area localizzata suggerisce fortemente una polmonite.
La terapia dipende dalla causa, ma in caso di polmonite acquisita in comunità (CAC) e non grave, spesso si inizia una terapia empirica con antibiotici e la terapia di supporto come antipiretici/analgesici per il controllo della febbre e del dolore, idratazione e riposo.
Polmonite interstiziale: una forma diversa e più insidiosa
Di recente, la scomparsa del noto direttore d'orchestra Maestro Peppe Vessicchio a causa di una polmonite interstiziale ha riportato l'attenzione su una forma differente e spesso più insidiosa di malattia polmonare.
La polmonite "classica" (o lobare/bronchiale) colpisce gli alveoli. La polmonite interstiziale, invece, colpisce l'interstizio, ovvero il tessuto connettivo di sostegno e le pareti degli alveoli. Questo tipo di infiammazione può essere causata da infezioni (come il COVID-19 o altri virus), farmaci, o esposizione a sostanze tossiche (es. amianto, come nel caso del padre del Maestro Vessicchio, che il Maestro stesso aveva più volte menzionato come fattore di rischio per la propria salute polmonare).
Le polmoniti interstiziali possono, nel tempo, evolvere in fibrosi polmonare, un processo di cicatrizzazione irreversibile del polmone che compromette gravemente la capacità respiratoria. Questo sottolinea l'importanza di non sottovalutare la tosse secca persistente e la dispnea da sforzo.
Conclusione
In conclusione, la polmonite è un avversario serio. La conoscenza dei fattori di rischio, la promozione delle vaccinazioni e la ricerca di assistenza medica ai primi segnali sono le nostre armi più potenti per difendere la salute dei nostri polmoni.

