Lun, 18 Ago, 2025

Verso una legge regionale contro il ritiro sociale: il Piemonte in prima linea sul fenomeno degli hikikomori

Verso una legge regionale contro il ritiro sociale: il Piemonte in prima linea sul fenomeno degli hikikomori

Una proposta di legge per dare risposte concrete a una delle emergenze silenziose ma più devastanti della società contemporanea: il ritiro sociale giovanile, conosciuto anche come fenomeno degli hikikomori. È questa la sfida che il Consiglio regionale del Piemonte si prepara ad affrontare.

Il fenomeno, nato in Giappone ma ormai sempre più presente anche in Italia, riguarda giovani – spesso adolescenti o giovani adulti – che decidono volontariamente di ritirarsi dalla vita sociale, familiare e scolastica, pur non avendo ostacoli evidenti in termini di salute, risorse o opportunità. Una scelta di isolamento che colpisce duramente non solo chi la compie, ma anche chi gli sta accanto.

Durante un convegno organizzato dall’Associazione DIVA – Donne Italiane Volontarie Associate, sul tema del ritiro sociale, il presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente, Silvio Magliano, ha annunciato l’intenzione di presentare nei prossimi giorni una proposta di legge regionale: «Credo che una delle funzioni più alte della politica sia proprio questa: far sentire le famiglie meno sole. Parlare di hikikomori significa rimettere al centro la relazione, l’ascolto, il coraggio di stare accanto a chi si è chiuso nel silenzio».

Parole toccanti, rivolte in particolare ai genitori che ogni giorno si chiedono cosa sia accaduto ai propri figli, un tempo presenti e vitali, oggi assenti e distanti. Il disegno di legge – che punta a un’azione sinergica tra istituzioni, scuola, servizi sociali e Terzo Settore – vuole rappresentare un punto di partenza per costruire percorsi di ascolto, prevenzione e reinserimento.

Magliano ha inoltre ricordato il lavoro pionieristico del consigliere Diego Sarno, primo a portare il tema in aula, e ha annunciato la volontà di collaborare con il consigliere Daniele Valle, promotore di una proposta simile, per giungere a un testo di legge unificato e condiviso.

«Non è solo una questione normativa – ha concluso Magliano – è una questione di umanità. Nessuna madre e nessun padre deve pensare di aver fallito. E nessun ragazzo deve sentirsi dimenticato».

Nel Piemonte che si interroga sul proprio futuro e sulla qualità delle relazioni, questa proposta di legge si configura come un segnale forte: per riconoscere il dolore, restituire dignità e costruire nuove strade per tornare a vivere.

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