Mar, 19 Ago, 2025

Petronas perde la storica commessa Selenia dopo 112 anni: a rischio oltre 500 posti di lavoro tra Torino e Napoli

Petronas perde la storica commessa Selenia dopo 112 anni: a rischio oltre 500 posti di lavoro tra Torino e Napoli

Un altro duro colpo si abbatte sull’industria automobilistica italiana. Petronas Lubricants Italy ha annunciato oggi ufficialmente, durante un incontro con i lavoratori, la perdita della storica commessa per l’olio motore Selenia, prodotta da oltre un secolo per il gruppo Fiat e poi per Stellantis. A partire dalla fine del 2025, la fornitura passerà alla francese Total, lasciando nel limbo centinaia di lavoratori e minacciando il fragile equilibrio dell’indotto automotive tra Torino e Napoli.

I primi dati parlano chiaro: 450 dipendenti a Torino e circa 70 a Napoli sono direttamente coinvolti nella produzione dell’olio Selenia destinato a Stellantis. Si tratta di personale altamente specializzato, il cui destino è ora incerto. L’uscita di scena dalla catena di fornitura di Stellantis rappresenta una ferita aperta non solo per Petronas, ma per l’intero ecosistema industriale che gravita intorno alla produzione automobilistica.

Sindacati sul piede di guerra

«La commessa Selenia occupava personale quasi esclusivamente dedicato alla fornitura per Stellantis - denunciano Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino, e Giovanni Rao, della segreteria Uilm Campania. - Ora ci troviamo davanti a una scelta industriale che favorisce un produttore estero e lascia scoperto il nostro tessuto produttivo».

I sindacati hanno promesso battaglia. «Utilizzeremo tutti gli strumenti a disposizione per difendere i posti di lavoro. Ci appelliamo a Stellantis perché riveda una decisione che rischia di penalizzare l’Italia senza reali benefici strategici. Siamo convinti che molte delle criticità attuali derivino da scelte sbagliate operate dalla precedente dirigenza del gruppo, e auspichiamo un cambio di rotta»

L’uscita di Petronas dal portafoglio fornitori di Stellantis rappresenta un ulteriore tassello nella progressiva dismissione di rapporti storici con aziende italiane da parte del colosso automobilistico. Dopo le riduzioni di volumi in vari stabilimenti nazionali e la crescente delocalizzazione della produzione, anche questa mossa appare come parte di una strategia che privilegia logiche globali a scapito delle filiere locali.

La reazione politica ancora assente

Al momento, nessun commento ufficiale è arrivato dal Governo o dai rappresentanti locali. Eppure, la questione si inserisce in un contesto più ampio di crisi del comparto automotive italiano, che ha bisogno urgente di una visione industriale di lungo periodo. Senza un intervento coordinato tra istituzioni e aziende, il rischio è la desertificazione produttiva di territori che per decenni hanno rappresentato il cuore pulsante dell’automobile made in Italy.

Con la commessa affidata a Total, si chiude simbolicamente un capitolo di storia industriale italiana. L’olio Selenia, nato nei primi anni del Novecento e legato a doppio filo alle vetture del gruppo Fiat, esce di scena non per motivi qualitativi, ma per una scelta politica e commerciale che accende più di un interrogativo.

La domanda che ora molti si pongono è se Stellantis intenda davvero mantenere un radicamento produttivo in Italia o se stia lentamente e silenziosamente smantellando ciò che resta del suo legame con il Paese.

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