Previste visite guidate gratuite e accessibli a tutti di grande interesse storico-culturale-artistico
In occasione di tre ricorrenze dal profondo valore civico, il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il 2 giugno (festa della Repubblica italiana) e il 4 novembre (giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate), cinque istituzioni pubbliche che hanno sede in edifici storici torinesi aprono le loro porte per offrire un percorso insolito, nel cuore della città.
L’itinerario ha inizio a Palazzo Civico, storica sede del municipio cittadino, inserita nel nucleo originario della Torino di fondazione romana: dal Cortile d'Onore verso le sue sale auliche per concludersi presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che, eccezionalmente, aprirà le sue porte ai visitatori.
Percorse le vie che collegano il Palazzo di Città con Piazza Castello, si raggiungono i Musei Reali per la visita nelle sale di rappresentanza di Palazzo Reale, si sale al piano nobile attraverso lo Scalone d’Onore, commissionato dal re Vittorio Emanuele II all’architetto Domenico Ferri nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia.
Si entra nel grande Salone delle Guardie Svizzere, si attraversano numerose sale fastose tra cui quella del trono e quella del Consiglio, nella quale il 4 marzo 1848 fu siglato lo Statuto Albertino, per giungere nella Galleria Beaumont dove ha sede l’Armeria Reale, che accoglie la raccolta dinastica di armi e armature antiche. Al termine si percorre lo scalone alfieriano, che collega gli appartamenti reali con le costruzioni destinate alle Segreterie di Stato, agli Archivi di Corte e al Teatro.
Il Palazzo delle Segreterie, oggi Prefettura, era destinato ad accogliere le funzioni amministrative. Il primo progetto si deve ad Amedeo di Castellamonte ed è contenuto nelle tavole del Theatrum Sabaudiae (1682). Il cantiere fu però interrotto poco dopo l’avvio delle fondazioni, per essere ripreso soltanto nel 1731 da Filippo Juvarra. La destinazione ministeriale, amministrativa del palazzo rimane tale anche durante la dominazione francese, cosi come durante la restaurazione e nell’epopea risorgimentale. Dopo l’Unità d’Italia e il trasferimento della capitale nazionale a Firenze, nel 1866, il Palazzo delle Segreterie diviene sede della Prefettura di Torino.
Dalla Galleria si passa all’aula del Consiglio della Città metropolitana di Torino. Nel 1864 Torino non è più capitale. Gli intendenti delle Segreterie vengono sostituiti dai Prefetti ai quali viene collegato un consiglio provinciale. L’ampia sala dedicata alle riunioni del consiglio, con le sue decorazioni, è un’interessante espressione dei modelli eclettici propri del periodo umbertino, ispirati alla tradizione pittorica e architettonica italiana.
Dall’aula metropolitana si giunge all’Archivio di Stato le cui sale furono ideate ancora una volta da Juvarra per conservare i documenti dell’Archivio di Corte, tuttora custoditi nelle "guardarobe" che circondano le stanze. Originariamente i Regi Archivi erano uno dei luoghi più segreti dello Stato sabaudo: potevano accedervi solo il re, i suoi ministri e gli archivisti.
L’itinerario attraverso i palazzi delle istituzioni si conclude con la visita della preziosa Biblioteca antica dell’Archivio e termina con lo scalone juvarriano, antica via di accesso e di uscita dalle sale dell’Archivio di Corte.
Modalità di visita
I gruppi saranno accompagnati nella visita dai volontari delle istituzioni coinvolte, insieme a studentesse e studenti delle scuole secondarie impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro. L’ingresso è gratuito (massimo 25 persone per gruppo) esclusivamente su prenotazione. Per l’accesso in Prefettura è necessario esibire un documento di identità.
Informazioni e prenotazioni: www.turismotorino.org/visite_palazzi_istituzioni