Sabato 20 settembre la sala polivalente "Maria Foglia" ha ospitato un atteso appuntamento culturale che ha visto protagonista Matteo Borelli, giovane ma già affermato storico, divulgatore ed esperto di genealogia.
Nato a Bologna il 6 febbraio 1993, Borelli è dottore in Scienze storiche e orientalistiche, laureatosi presso l’Alma Mater Studiorum. I suoi interessi spaziano dalla storia sociale alla Public History, dalla genealogia alla Digital History. La sua tesi magistrale, dopo un accurato lavoro di ampliamento, è diventata la prima “Mappatura generale di archivi, risorse e strumenti per la ricerca genealogica in rete. Antenati italiani”, oggi pubblicata e costantemente aggiornata sui siti dell’Archivio di Stato di Modena, dell’Archivio di Stato di Livorno e del Comites di Washington DC.
Oltre alla ricerca, Borelli svolge attività di volontariato per FamilySearch e Portale Antenati, contribuendo all’indicizzazione dei documenti storici e alla standardizzazione dei toponimi. È socio ordinario dell’Associazione Italiana di Public History, dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, dell’Istituto “Domus Mazziniana”, dell’Istituto Storico Parri di Bologna e dell’Istituto Alcide Cervi di Gattatico. È inoltre socio corrispondente dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano, membro dell’Association of Professional Genealogists e parte delle associazioni combattentistiche riconosciute dai ministeri della Difesa e dell’Interno.
La sua presenza a Volpiano è stata fortemente voluta dall’assessora alla Cultura Barbara Sapino, con la collaborazione della biblioteca comunale e di Informagiovani, coordinate da Solange Doré ed Eleonora Agostino, che hanno curato l’accoglienza dell’ospite e dei partecipanti. In sala, oltre a numerosi cittadini, erano presenti rappresentanti di enti locali, associazioni e delle UniTre di Volpiano e Leinì.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Giovanni Panichelli, della portavoce della biblioteca e dell’assessora Sapino, è intervenuta la docente di scuola primaria Stefania Mussolin, accompagnata da alcuni alunni di quinta elementare. I ragazzi avevano già incontrato in primavera Pierangelo Calvo, appassionato di storia locale, con cui avevano riflettuto sull’importanza della memoria e dei documenti cartacei come fonte storica. Proprio Calvo ha poi introdotto al pubblico l’ospite della giornata.
I giovani studenti hanno avuto un ruolo attivo nell’incontro: Delia Guerrini, Sofia Calabrese, Gabriele Santo e Giulio Benco hanno posto a Borelli una serie di domande che hanno reso vivace la parte conclusiva della conferenza, dimostrando interesse e curiosità per la ricerca storica e genealogica.
Il tema scelto, “Cercando radici. Alla scoperta dei nostri antenati”, ha permesso a Borelli di illustrare con chiarezza che cos’è la genealogia, come si conduce una ricerca in archivio, quali fonti utilizzare, come costruire un albero genealogico e quali opportunità offra oggi il web, compresa la genealogia genetica. Con una dialettica scorrevole e supportato da immagini multimediali, lo storico ha sfatato il mito secondo cui lo studio genealogico apparterrebbe solo alla nobiltà, sottolineando come sia oggi patrimonio accessibile a tutti.
L’incontro ha offerto anche spunti di riflessione sull’importanza della memoria storica in un’epoca segnata dall’intelligenza artificiale e dalla disinformazione, che rischiano di stravolgere i fatti e alimentare il revisionismo. Per questo, ha sottolineato Borelli, andare indietro nel tempo è indispensabile per comprendere il presente e costruire il futuro.
La serata si è chiusa con un plauso all’amministrazione comunale, che ha regalato alla comunità un momento di grande valore culturale. Un invito, rivolto a tutti, a riscoprire le proprie radici per conoscersi meglio, rispettarsi e mantenere viva un’identità che la tecnologia, spesso, tende a smarrire.