Lun, 22 Dic, 2025

Nozze d’Oro a Venaria Reale: cinquant’anni di mani intrecciate, sogni condivisi e una comunità cresciuta insieme all’amore

Nozze d’Oro a Venaria Reale: cinquant’anni di mani intrecciate, sogni condivisi e una comunità cresciuta insieme all’amore

Cinquant’anni insieme non sono solo una data sul calendario.
Sono una strada percorsa mano nella mano, un viaggio fatto di partenze difficili, sogni coltivati con pazienza, sacrifici silenziosi e una promessa rinnovata ogni giorno.

È questa la storia che martedì 16 dicembre ha riempito il cuore di Venaria Reale, quando sessanta coppie si sono ritrovate al Teatro Concordia per celebrare le loro Nozze d’Oro.

Sessanta storie diverse, eppure profondamente intrecciate. Sessanta “sì” pronunciati nel 1975, in un’Italia che cambiava volto e in una Venaria che cresceva accogliendo famiglie arrivate da lontano: dalla Sicilia e dalla Calabria, dal Veneto e dal Piemonte. Uomini e donne che hanno lasciato le proprie radici per piantarne di nuove, costruendo non solo una famiglia, ma una comunità.

Tra le tante quella di Graziano Lorenzato, 77 anni, e della moglie Maria Ilva Bellardi Gioli. La sua voce, ferma e commossa, racconta più di mille celebrazioni ufficiali.
«Il segreto è la pazienza, e il coraggio di non lasciare indietro nessuno», dice. Era poco più che un bambino quando lasciò il Veneto, nel 1956, una terra ferita dalla povertà del dopoguerra. I suoi genitori scelsero il Piemonte per dare un futuro ai figli. Qui Graziano è cresciuto, ha lavorato e sognato.

E qui ha incontrato Maria Ilva. Non in un film romantico, ma nella quotidianità: lui impegnato al Bollettino Salesiano, lei che ogni pomeriggio passava davanti alla basilica di Maria Ausiliatrice, devota e determinata, mentre lavorava alla storica SEI – Società Editrice Internazionale.
«Quando la vidi pensai: vorrei sposare una ragazza così». Poi è arrivato il lavoro in banca, la stabilità, e finalmente un progetto di vita condiviso. «I nostri sogni si sono realizzati», dice oggi, con la semplicità di chi sa che nulla è stato scontato.

Attorno a queste storie, l’abbraccio delle istituzioni. Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha voluto essere presente per rendere omaggio a chi ha costruito, giorno dopo giorno, il Piemonte di oggi: «Celebrare i 50 anni di matrimonio è motivo di grande orgoglio. Voi siete le persone che hanno costruito questo nostro bellissimo Piemonte. Vi dico una cosa semplice, ma sincera: vi vogliamo bene».

Parole che trovano eco in quelle del sindaco Fabio Giulivi, che ha ricordato come ogni matrimonio celebrato sia anche un mattone posato nella storia della città: «Avete creduto nella famiglia, nella comunità e nella vostra città. Con il vostro esempio ci avete consegnato una Venaria più forte e più unita. Siamo una comunità».

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, la sottosegretaria alla Presidenza della Regione Piemonte Claudia Porchietto, la giunta comunale al completo, associazioni di volontariato, i Centri d’Incontro Rigola e Bonino, le Caritas parrocchiali. Un tessuto umano che riflette quello costruito, in mezzo secolo, dalle coppie festeggiate.

Quando le luci del teatro si sono abbassate e gli applausi si affievolito, è rimasta una certezza: queste non sono solo Nozze d’Oro.
Sono vite intrecciate che hanno attraversato gioie e dolori, crisi e rinascite, senza mai smettere di scegliersi. E nel loro esempio c’è una lezione semplice e potentissima: l’amore non è un traguardo, ma un cammino condiviso. Giorno dopo giorno, da mezzo secolo.

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