Il Salone del Libro di Torino apre la XXXVII edizione tra folla, cultura e dialogo: protagonisti i giovani, i piccoli editori e le sfide del nostro tempo
È ufficialmente iniziata la XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, appuntamento imperdibile nel panorama culturale italiano ed europeo. Fin dalle prime ore di oggi mercoledì 15 maggio, migliaia di visitatori si sono messi in coda per partecipare agli eventi ospitati negli spazi del Lingotto Fiere.
Il taglio del nastro, avvenuto presso il centro congressi, con la partecipazione di figure istituzionali di primo piano: il ministro della Cultura Alessandro Giuli, l'assessora regionale alla Cultura, Elena Chiorino, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, e l'ambasciatore dell’Olanda, paese ospite di questa edizione. Oltre naturalmente il padrone di casa, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.
I numeri del Salone sono impressionanti: 137.000 metri quadrati espositivi, oltre 700 stand, 51 sale, 220 ore di laboratori e più di 2.000 eventi, a cui si aggiungono oltre 500 appuntamenti sul territorio grazie al Salone Off.
«Abbiamo scelto di dare spazio anche al genere Romance – ha spiegato Silvio Viale, presidente dell’associazione Torino, la Città del Libro – perché guardiamo al mercato editoriale in evoluzione e vogliamo valorizzare i piccoli editori. Ma il Salone è anche e soprattutto promozione della lettura, grazie al sostegno di realtà come San Paolo e Fondazione CRT, che credono nel nostro progetto culturale».
Il tema 2025: “Le parole tra noi leggere”
Il titolo di questa edizione richiama una celebre espressione di Lalla Romano e si ispira anche a Eugenio Montale. È un invito al dialogo, alla riflessione condivisa, all’importanza dell’incontro tra idee e persone, in un mondo sempre più complesso. «Il nostro Salone è un ponte – ha dichiarato Lo Russo –. Non solo racconta storie, ma costruisce futuro. I libri generano mondi e i giovani meritano fiducia: la cultura è un presidio di democrazia e uno strumento per combattere odio e indifferenza».
Campania ospite d’onore
Quest’anno è la Regione Campania l’ospite d’onore, presente con 70 stand e con lo sguardo già rivolto al Festival dei Libri di Napoli previsto per ottobre. Il presidente De Luca ha posto l’accento sul ruolo della cultura come collante nazionale, sottolineando la fragilità dell’unità italiana e le responsabilità del mondo culturale nel fronteggiare una società in crisi. «Viviamo in un’epoca di rottura – ha affermato – in cui le conquiste dello stato sociale vacillano e i giovani soffrono la disconnessione dalla realtà causata dai social. La cultura deve saper parlare alle nuove generazioni e offrire strumenti per comprendere il mondo».
Il ministro Giuli: 34 milioni per biblioteche e piccoli editori
Entusiasta anche l’intervento del ministro Giuli, che ha definito il Salone «un esempio eccellente di cultura popolare». Ha annunciato il finanziamento di 34 milioni di euro per biblioteche e piccoli editori, e il lancio del progetto culturale "Olivetti". «Ogni parola assume un senso nuovo, anche il silenzio. In noi c’è lo spazio dell’ascolto».
Un inizio emozionante con Yasmina Reza
A chiudere gli eventi inaugurali, la lectio magistralis della drammaturga francese Yasmina Reza, che con la poesia Vediamo un po’ ha incantato il pubblico, offrendo uno sguardo intimo sulla nascita dei suoi personaggi e sul proprio immaginario letterario.
Il Salone continuerà fino a lunedì 19 maggio, con un ricchissimo programma di incontri con autori, laboratori, musica e spettacoli.
Il programma completo è disponibile su: salonelibro.it