Sab, 22 Nov, 2025

Torino

Torino soffoca nel caldo estremo: Coldiretti lancia l’allarme e propone una rivoluzione verde per quartieri più vivibili

Torino soffoca nel caldo estremo: Coldiretti lancia l’allarme e propone una rivoluzione verde per quartieri più vivibili

Torino ha tanto verde, ma non ovunque serve davvero. È questo il messaggio lanciato da Coldiretti Torino, che chiede alla Città e ai Comuni della prima cintura di investire in nuove aree verdi urbane, recuperando spazi industriali dismessi e aree cementificate, soprattutto nei quartieri più esposti alle ondate di calore.

Nonostante il primato nazionale con 19,5 km² di verde pubblico e circa 150.000 alberi, Torino continua a soffrire durante le estati sempre più torride. Il problema? Una distribuzione squilibrata del verde. «Torino ha tanto verde, ma è mal distribuito, e molti ex quartieri operai e industriali ne sono privi» spiega Coldiretti.

Secondo i dati, il 46% della superficie urbana torinese presenta isole di calore a rischio medio o alto, zone in cui l’assenza di vegetazione fa salire le temperature fino a livelli insopportabili. «È ora di attuare le azioni previste dal Piano verde della Città» dichiara il presidente Bruno Mecca Cici sottolineando che potenziare il verde urbano può abbassare le temperature medie di 1,5 gradi, migliorando la salute pubblica, la vivibilità e la qualità dell’aria.

Una pianta adulta può infatti assorbire tra i 100 e i 250 grammi di polveri sottili, mentre un ettaro di vegetazione elimina fino a 20 tonnellate di CO₂ all’anno. Coldiretti propone l’utilizzo di specie autoctone padane, come farnia, carpino bianco, acero campestre, tiglio, e arbusti come rosa canina, alloro, ligustro, corniolo e biancospino.

La proposta è concreta: vie alberate, parcheggi ombreggiati, rotonde verdi e piante in vaso nelle zone più strette. Oltre a combattere il caldo, il verde migliora l’aspetto dei quartieri. Coldiretti ricorda anche la presenza, nel Torinese, di 470 aziende florovivaistiche con oltre 730 addetti, pronte a collaborare con le istituzioni per una città più sostenibile.

«Siamo pronti a fare la nostra parte, ma serve una svolta vera – conclude Mecca Cici – Il caldo estremo è un’emergenza crescente, con costi sociali sempre più pesanti. È tempo di affrontarlo con il verde».

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