Una comunità intera ha risposto con i fatti a un gesto vile. Dopo il furto dei 160 computer portatili avvenuto a metà aprile nella scuola media “Dante Alighieri” – dispositivi appena acquistati grazie ai fondi del PNRR e destinati alla didattica – Volpiano ha scelto di non restare a guardare. Ieri mattina, sabato 14 giugno, più di 1.400 persone hanno preso parte a una grande staffetta di solidarietà, significativamente intitolata “Cento metri per uno... tutti per la scuola”, trasformando l’indignazione in partecipazione attiva.
L’iniziativa, promossa dalla scuola in collaborazione con il Comune, ha coinvolto studenti, insegnanti, famiglie, associazioni, amministratori e cittadini di tutte le età. In centinaia si sono passati simbolicamente il testimone lungo un percorso pensato per rappresentare lo slancio collettivo verso un obiettivo comune: ridare alla scuola ciò che le è stato tolto. In poche ore sono stati raccolti circa 10.000 euro, che contribuiranno all’acquisto dei nuovi dispositivi informatici.
La partenza simbolica
Ad aprire la corsa, una prima frazione carica di significato. Al via la dirigente scolastica Stefania Prazzoli, il sindaco Giovanni Panichelli, il parroco don Marco Ghiazza e la consigliera regionale Paola Antonetto, presidente della commissione Cultura, Istruzione e Sport del Piemonte.
«Sono commossa – ha detto la dirigente Prazzoli –. La giornata doveva essere una festa, e lo è stata davvero: una festa della scuola e della comunità. Ringrazio di cuore il Comune, le aziende, le famiglie e tutti coloro che ci hanno aiutati. Questa risposta è straordinaria».
«Un danno per tutti»
Il sindaco ha ricordato quanto accaduto nelle settimane precedenti, sottolineando il valore collettivo dell’iniziativa: «Chi danneggia la scuola non ruba solo un computer: priva un’intera comunità di uno strumento di crescita. Ma oggi Volpiano ha risposto nel modo migliore, dimostrando che non accetta di subire in silenzio. Questo è un giorno di festa e di riscatto».
Il momento più toccante è arrivato con le parole del parroco, don Marco, che ha scelto di interpretare la giornata come un segno di speranza: «Oggi è la risurrezione della scuola. Alla faccia di chi ha provato a metterla in croce. La scuola è il cuore di una comunità, ed è qui che si costruisce il futuro. Questa giornata lo dimostra».
«Rubare i computer destinati ai ragazzi è un atto squallido, un gesto che non possiamo accettare - ha sottolineato Antonetto - Ma oggi è la dimostrazione di una città che crede nella scuola e che non si arrende».
Un segnale concreto
Oltre al forte messaggio sociale, la manifestazione ha avuto anche un impatto concreto: la raccolta fondi, che raggiunto i 10.000 euro, proseguirà nelle prossime settimane grazie al sostegno di cittadini, aziende e realtà associative.
In un’epoca in cui troppo spesso si parla di scuola solo in termini di emergenze e carenze, Volpiano ha scelto di correre per costruire, dimostrando che l’istruzione è un bene comune da proteggere. E che, quando viene colpita, la comunità non resta a guardare. Corre unita.