Mer, 15 Gen, 2025

Giornata da incubo per studenti, pendolari e passeggeri dell'aeroporto. Ferma da stamattina per un guasto la linea Torino-Ceres

Giornata da incubo per studenti, pendolari e passeggeri dell'aeroporto. Ferma da stamattina per un guasto la linea Torino-Ceres

Torino-Ceres  un inizio giornata disastroso! Paralizzata completamente la linea che collega Torino all'aeroporto, Ciriè e alle Valli di Lanzo.  Sciopero generale? No guasto elettrico! E ad ora, il momento in cui stiamo pubblicando, non è ancora stata ripristinata l'operatività. A farne oggi, e speriamo non anche domani,  le spese studenti e pendolari ed i rispettivi nuclei familiari.

Alle 7,15 il monitor della stazione di Ciriè comunica un ritardo di 5 minuti relativo al treno 26756 delle 7,21. Dato destinato ad aumentare: 10 minuti di ritardo, 15 minuti, 60 minuti.  Inizialmente si parla di un guasto tecnico nel percorso, ma il vero motivo pare essere la mancanza di energia elettrica che ha paralizzato la linea da Torino Porta Susa a Ciriè e di conseguenza verso Lanzo Torinese; anche qui gli studenti sono rimasti a piedi perché l'unico bus sostitutivo messo a disposizione non poteva contenerli tutti. Chi ne ha avuto la possibilità, a fronte dell’incertezza dell’entità del ritardo (che subiva variazioni continue) è tornato a casa a recuperare un mezzo personale per recarsi a lavoro.

Una testimonianza ci arriva da una mamma, di San Maurizio Canavese, di uno degli studenti che utilizza abitualmente la tratta: «una situazione insostenibile. Fortunatamente e casualmente questa mattina ero a casa dal lavoro e questo mi ha permesso di gestire l’urgenza della situazione. Come tutte le mattine ho accompagnato mio figlio alla stazione, e successivamente i fratelli più piccoli a scuola, quando ho iniziato a ricevere i primi messaggi relativi al ritardo del treno, a fronte dei 60 minuti preannunciati; sono tornata alla stazione per recuperarlo ed accompagnarlo in macchina a scuola fino a Venaria.  Un disagio pazzesco, comprendo le difficoltà improvvise e gli imprevisti, ma pare che siano incessanti i problemi, senza contare i costi dell’abbonamento, della benzina, il ritardo a scuola, i problemi per chi lavora. E dell’inquinamento ne vogliamo parlare? O ne parliamo solo quando ci costringono a cambiare veicolo?».

Raccogliamo ancora, sul posto, la testimonianza dallo studente  Andrea Mettini«sono di San Maurizio Canavese. La mia esperienza col “nuovo" servizio di Trenitalia per la tratta Torino-Ceres nell'ultimo periodo non è da considerare positiva. Spesso ci sono ritardi al mattino e per andare a scuola, come tutti gli studenti delle Valli, mi faccio accompagnare in macchina dai miei genitori, affollando le strade. Ciò non causa ritardo solo a me, ma anche a tutte le persone che prendono lo stradone dell'aereoporto. Oggi, però, al posto di segnare treno cancellato, sulla bacheca delle partenze dei treni fuori dalla stazione era segnato un ritardo iniziale di 5', che sono diventati 10' e infine 15', con un ritardo finale previsto di 25'».

Da un sentire comune pare che il servizio funzionasse meglio quando il trasporto avveniva con i pullman.   Eppure la linea Torino-Ceres è stata inaugurata da poco meno di un anno con una “cerimonia delle grandi occasioni”.

Sentito l’Osservatorio Torino-Ceres nella persona di Davide Armino ci racconta: «erano due settimane che le cose sembravano normalizzate con treni perfino in orario, dopo il guasto di metà ottobre che si era verificato a Ciriè. Il guasto di oggi sembra essere molto grave e quindi ci vorrà tempo per ripristinare l'operatività della linea. Finora i guasti si verificano soprattutto nell'area di Torino sud con ovvie ripercussioni su tutta la tratta, ma oggi la situazione è peggio del solito».

Questa mattina sono intervenuti anche i vigili del Fuoco, a causa del guasto all’impianto elettrico, per permettere ai viaggiatori di scendere dai convogli fermi in piena campagna tra Borgaro e Venaria. A fronte del malfunzionamento dei trasporti il ritardo dei treni con “effetto domino” ricade sugli studenti che arrivano in ritardo alle lezioni.

Questa mattina abbiamo sentito anche la loro voce. Gli studenti dell'Albert di Lanzo ci hanno raccontato: «le tratte di Gtt e RFi presentano gravi problematiche in quanto ritardi, guasti e scioperi hanno frequenza elevata, ossia tutte le settimane almeno una o due giornate sicuramente. Sappiamo che o arriveremo in ritardo a scuola o dovremo sperare che i nostri genitori possano accompagnarci o venirci a prendere, con tutti i problemi annessi: sperare che possano chiedere un permesso al lavoro per esempio, o il traffico che si congestiona ancora di più. Come se non bastasse, in occasione di scioperi, non ci viene sempre garantito nemmeno il servizio nelle fasce cosiddette protette che protette non sono. I bus sostitutivi, anche in occasione di guasti, non passano mai secondo la frequenza indicata e comunque non sono mai sufficienti a contenerci tutti, proprio come è successo oggi: il treno in arrivo a Ciriè è arrivato in ritardo di 10 minuti e, ancora fermi in stazione, poco dopo si sono spente le luci e stati rimasti fermi sul treno senza sapere nulla per almeno 30 minuti; qualcuno ha preso il bus sostitutivo, ma aveva capienza di soli 50 posti, noi invece abbiamo chiamato i nostri genitori portando a scuola anche altri ragazzi. Quindi, in sostanza, il problema è stato risolto da noi, se avessimo atteso l'altro bus sostitutivo saremmo arrivati a Lanzo alle 10».

Ma questo è uno dei problemi più urgenti: «anche quando la linea non presenta guasti e non c'è sciopero, lo spazio è risicato, anzi, non è sufficiente a ospitare tutti i passeggeri: ci tocca stare in piedi nei corridoi del treno e davanti alle uscite, venendo pure ripresi malamente dai controllori proprio perché siamo in piedi! Ma dove possiamo stare? Per salire la gente spinge, ma non c'è spazio. Per scendere, a volte, rischiamo di dover scendere alla fermata sbagliata o di non poter affatto scendere per quanta calca c'è davanti alle uscite. Problema che è ulteriormente aggravato alle fermate principali, dove alcune persone hanno anche subito "piccoli" incidenti, come cadute fra la banchina e il treno (è successo a due di noi) o all'interno del treno, e tutto questo perché l'unico vagone (sì, un solo vagone!) che passa chiaramente non può contenere tutti e tutti si accalcano pur di salire e venire a scuola. E non stiamo a parlare di quando i passeggeri che vogliono prendere il treno sono anziani o mamme con il passeggino... Quando anche i vagoni sono 2, le porte di uno non si aprono e quindi la situazione è grave ugualmente. Quando piove, filtra acqua all'interno del treno, tra l'altro vicino alle luci».

E incalzano ancora: «una volta a settimana mediamente, il treno viene soppresso, ma l'app non lo comunica oppure parla di generico ritardo, con la conseguenza che stiamo fermi sulla banchina ad aspettare. Ci avevano detto che con il passaggio a Trenitalia, il servizio non avrebbe subito variazioni, e invece il disservizio sta raggiungendo punte di una gravità quasi assurda». A sostegno dei ragazzi aggiunge la professoressa dell'Albert di Lanzo, Fabiana Cescon che abita a Borgaro «continuano a garantire, in tutti i tavoli, maggior attenzione, ma quello che è previsto è una linea in più per collegare Torino con l'aeroporto. E il resto della linea? Nessuno mette in discussione l'importanza dell'aeroporto (e ci mancherebbe), ma ci sono altri paesi e servizi che gravitano intorno alla linea Torino-Ceres, scuole, aziende, ospedali! È inconcepibile che non ci si attivi finalmente per risolvere la situazione».

Comprendendo la difficoltà dei e delle proprie allieve il Liceo Juvarra di Venaria ha attivato un permesso speciale di entrata, nella prima ora di lezione, per chi usufruisce della tratta ferroviaria, per non perdere sempre la lezione e non accumulare ritardi che potrebbero incorrere in sanzioni disciplinari.

La capacità di plasmarsi e far emergere il senso civico della società in situazioni come questa, mettendo in campo la solidarietà, ad esempio genitori che corrono in soccorso dei figli e dei loro amici, di mamme che non si conoscono, ma che ritengono opportuno scambiarsi il numero di telefono della loro prole per assicurarsi che questa giunga a scuola nonostante tutto, o scuole che si mobilitano per garantire ai ragazzi la partecipazione almeno a parte della lezione, commuove e ci porta a pensare che esiste ancora la solidarietà, ma non ci rassicura sul futuro dei nostri trasporti.

La politica millanta da tempo che tutto si risolverà, lo stesso Ministro delle Infrastrutture ha presenziato con orgoglio all’inaugurazione della Torino-Ceres rassicurando sull’operatività della stessa.

Il sindaco di Caselle, Giuseppe Marsaglia che qualche tempo fa aveva già scritto una lettera a RFI  afferma: «dal punto di vista della manutenzione delle stazioni RFI sta lavorando bene, ma il servizio continua ad essere decisamente carente, come dimostrano i continui guasti e disservizi. Per non parlare dei ritardi. Siamo quasi nel 2025 e ormai la tecnologia consente soluzioni rapide, possibile che su questa linea la situazione sia diventata invece insostenibile? Pendolari e studenti devono avere la certezza degli orari e sapere che il treno c'è e non navigare a vista nella speranza che il treno parta. Tra l'atro è una linea che arriva all'aeroporto con mezzi scadenti che spesso si guastano. Che biglietto da visita è questo? Poi manca la comunicazione».

Ed ancora il sindaco di Borgaro Torinese Claudio Gambino aggiunge: «ormai i disagi sono enormi. Quando la linea è stata inaugurata ci avevano chiesto di avere pazienza, ma ora è passato quasi un anno e la situazione è immutata. Chi paga l'abbonamento (da Borgaro costa 600 euro l'anno ndr) ha il diritto di avere una servizio efficiente. RFI continua a rassicurarci, ma i fatti raccontano un'altra storia. Il problema della Torino-Ceres deve essere all'ordine del giorno per la Regione dal 2025. Deve sicuramente alzare la pressione su RFI».

E il primo cittadino di Venaria, Fabio Giulivi spiega ancora: «costantemente vengono segnalate a Regione Piemonte, Trenitalia, RFI e Agenzia per la mobilità piemontese i disservizi, le problematiche e le criticità riscontrate sulla linea. Stiamo anche facendo pressione per risolvere alcuni dei problemi strutturali delle stazioni in capo a Rfi. Sia attraverso il Comitato di Monitoraggio sia attraverso specifici incontri. Certo, avere tre treni orari sulla tratta Torino-Aeroporto-Ceres è un passo in avanti importante ma la vera sfida è quella di ridurre al minimo i problemi e i disagi dei pendolari. E questo tema sarà nuovamente oggetto del prossimo incontro del Comitato di Monitoraggio».

I disservizi  sono continuati per tutto il giorno così come i lavori di ripristino. Pullman messi a supporto cercano di garantire i trasporti, mentre si guarda a domani 13 dicembre che vedrà protagonista lo “sciopero generale”  ed una nuova sfida organizzativa dei pendolari, mentre il consigliere regionale PD, Alberto Avetta annuncia un'interrogazione. L'ennesima sul tema trasporti.

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