Sab, 25 Ott, 2025

Strade piemontesi a rischio sicurezza: allarme dei territori e del PD per il taglio del 70% ai fondi per la manutenzione

Strade piemontesi a rischio sicurezza: allarme dei territori e del PD per il taglio del 70% ai fondi per la manutenzione

Il tema della sicurezza stradale torna al centro del dibattito politico in Piemonte, ma questa volta a preoccupare non sono solo i piani futuri, bensì i fondi mancanti per mantenerli. Il Governo ha infatti deciso un drastico taglio del 70% alle risorse destinate alla manutenzione delle strade provinciali per il biennio 2025-2026. Una riduzione che, secondo gli amministratori locali e i rappresentanti dell’opposizione, rischia di compromettere seriamente la sicurezza di migliaia di cittadini e la tenuta infrastrutturale dell’intero territorio regionale.

La denuncia arriva dalla capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Gianna Pentenero e dalle consigliere Nadia Conticelli e Monica Canalis, con il sostegno del collega Alberto Avetta. Nel mirino finiscono il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore ai trasporti Marco Gabusi: «Come possono definirsi attenti alla sicurezza stradale se accettano senza reagire un taglio così pesante alle risorse delle Province? - si chiedono ile consigliere dem. - Mentre si varano nuove norme in aula, i fondi per applicarle concretamente vengono meno. Cirio e Gabusi, invece di seguire l’esempio di altre Regioni che hanno chiesto proroghe, hanno destinato appena 200 mila euro alla sicurezza stradale, subendo però un taglio da milioni di euro senza battere ciglio»

Il taglio delle risorse è rilevante: si passa da oltre 45 milioni di euro previsti in precedenza a poco meno di 14 milioni, con una perdita per il Piemonte di circa 32 milioni di euro. Una cifra giudicata del tutto insufficiente per coprire i numerosi interventi necessari sulla rete viaria regionale.

La protesta è esplosa venerdì 23 maggio a Lauriano Po, nel torinese, dove si sono riuniti numerosi amministratori locali insieme ai rappresentanti del centrosinistra. Tra loro il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo, il consigliere metropolitano e sindaco di Cavagnolo Andrea Gavazza, il portavoce dell’area omogenea e sindaco di Chivasso Claudio Castello, e i rappresentanti dei Comuni di Lauriano, Monteu da Po, Casalborgone e San Raffaele Cimena.

«La situazione della strada provinciale della Val Cerrina è solo uno dei tanti casi critici che interessano il nostro territorio – ha affermato Suppo –. Di fronte a un taglio di questa portata, come possiamo garantire la sicurezza su 2.900 chilometri di strade che competono alla Città metropolitana?».

Non è mancato un riferimento all’alluvione che ha colpito il Piemonte lo scorso aprile, per la quale – denunciano gli amministratori – non è ancora stato riconosciuto lo stato di calamità naturale. «Ci stiamo pagando gli interventi urgenti con fondi propri» hanno sottolineato i sindaci presenti.  «E questo impatta anche sulle imprese artigiane e agricole, già duramente colpite» ha aggiunto Canalis.

Il segretario metropolitano del PD, Marcello Mazzù, ha puntato il dito contro il Ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini: «La riduzione da 15 a 4,5 milioni di euro è una scelta che dimostra quanto poco conti la sicurezza stradale per questo Governo. I cittadini piemontesi devono sapere che si stanno cancellando risorse fondamentali per la manutenzione e la cura del territorio».

A oggi, fa sapere la Città metropolitana, sono stati stanziati 5 milioni di euro di fondi propri per far fronte alle emergenze legate al maltempo. Tuttavia, la mancanza di risorse statali mette a rischio i cantieri già avviati. Suppo ha concluso con un appello: «Non intendiamo fermare nessun intervento. Ma chiediamo con forza che il Governo riveda le sue decisioni, per evitare di penalizzare la sicurezza stradale in tutta la Regione».

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